Nella Civil Law italiana, viene per prima la Costituzione, poi le norme Contituzionali, le leggi ordinarie, le norme amministrative e, fanalino di coda, la consuetudine. O per lo meno, così mi pare di aver capito.
Nel diritto internazionale invece, la consuetudine è la prima fonte, superiore a tutte le altre.
Ma se l'articolo 10 della Costituzione Italiana al primo comma recita: "L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute", questo significa che il Diritto Internazionale, in quanto riconosciuto e accettato dall'Italia, si pone un gradino sopra la Costituzione Italiana, la quale per l'appunto "si conforma alle norme del diritto internazionale" e diventa fonte non più primaria ma subordinata, conformata.
A questo punto, volendo ricapitolare e, come da consuetudine, volendo mettere i puntini sulle i, l'Italia, attraverso l'articolo 10 della Costituzione, vede al primo posto tra le fonti del diritto, proprio la consuetudine!
Ai signori viaggiatori si ricorda di non fumare e di allacciare le cinture di sicurezza!
A questo punto scaviamo ancora un po', prima di lasciarci con nuovo "materiale" su cui meditare:
in questo universo materiale, in cui ci troviamo a giocare con un corpo fatto di carne, ossa e sangue, qual'è la consuetudine delle consuetudini? La più antica, quella che È sopra tutte le altre? La madre delle consuetudini, la fonte primaria del diritto per eccellenza, al di sotto della quale, in questo universo materiale, tutto si dirama e tutto si conforma?
La percepiamo la sera, prima di coricarci, quando siamo stanchi. La avvertiamo quando al sorgere del sole evapora la rugiada.
No, non si tratta di Matrix ma del cerchio della vita. E' la ciclicità della Natura la consuetudine più antica (più del pianeta, più dell'uomo) e in quanto antica, prima, inconfutata, inconfutabile, senza inizio ne fine, Eterna. Al di sotto della consuetudine Eterna, tutto si dirama e si conforma; tutto è ciclo, tutto è andata, tutto è ritorno, tutto è flusso ininterrotto.
Che tutto dunque si conformi all'Eterna consuetudine e come primo atto dovuto e necessario, sia messo in pregiudizio e disonore ogni rubinetto di questo nostro universo materiale.
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