La tecnologia, ogni tecnologia, è sempre stata ed è ritenuta tuttora la via maestra:
tale la sentiamo e la viviamo, al punto d'averla prima pensata, poi creata e ora "elevata" a livelli "stellari", nell'orgoglio, nella soddisfazione generale, nella magnificenza di una specie che anela a farsi sedicente dio in terra, in diritto (erroneamente) di usare e di plasmare il Tutto a suo piacimento, a suo capriccio.
La scoperta dell'effetto ottico generato da due specchi contrapposti, quell'immagine sbalorditiva di riflessione ripetuta senza soluzione di continuità, si è fissata potente nelle nostre menti e noi, esseri dall'intelletto "evoluto", abbiamo pensato di farla nostra, di aver compreso il meccanismo: ce ne siamo appropriati e ci siamo immersi in essa a tal punto, da averla elevata a stile di vita.
Ma abbiamo veramente compreso o ci siamo semplicemente lasciati abbagliare?
Uso abbagliare a ragion veduta: intrappolati e in balia dei riflessi riflessi, agiamo nel quotidiano come automi, moltiplicando, riproducendo, amplificando ogni e tutto ciò con cui veniamo in contatto.
Alla stregua del muscolo involontario, trasformiamo il semplice dialogare in affare di Stato e ancora, "espandiamo" in più chat tematiche una chat troppo affollata di messaggi, nella fallace convinzione di meglio organizzare il tutto, senza renderci minimamente conto che siamo da così tanto tempo lì intrappolati, da essere diventati noi stessi quegli specchi contrapposti.
Assolutamente convinti di semplificare, ogni momento presente creiamo complicazioni.
Reverse mesdames et messieurs. Reverse. Les jeux sont faits!
E se per tanti "che ci vuoi fare, questa è la vita", per altri si apre un cammino, alla ricerca dell'Una via d'uscita.
Immersi in acqua a tenere il fiato e abbagliati dai nostri stessi abbagli, se anche solo per un istante ci centrassimo in noi stessi, apparirebbe chiaro quanta semplice bellezza c'è, nell'Una via d'uscita:
chiudi gli occhi, silenzia gli abbagli, riflettiTi dentro.
Come nel piccolo così nel grande,
vedere la semplicità delle meccaniche celesti è... semplice!
davide
