Il giorno 08/08/2022 arrivata all’aeroporto di Milano Malpensa, sono stata fermata dalla polizia di frontiera per una segnalazione sul mio passaporto, (da sapere che ho inviato la mia prima e secondo PEC nel mese di aprile 2021 ed ho effettuato almeno 3 viaggi intercontinentali, senza mai avere problemi).
In quella sede sono stata trattenuta per circa un’ora in attesa di una lettera di invito a presentarmi alla divisione Anticrimine appunto della questura di reggio emilia. Ho mediato andando incontro alle loro richieste presentandomi e firmando per ricevuta come donna viva e agente autorizzato Pro Se (siccome stavo usando il passaporto della finzione giuridica per poter viaggiare).
In data 12/08/2022 come da richiesta mi sono presentata alla questura presentando la lettera di invito ma consegnando esclusivamente il mio Universal Pass (UP).
Il facente funzione dopo un pò di resistenza e una telefonata ai piani alti mi ha consegnato il Badge di Visitatore. Dopo una decina di minuti un altro facente funzione giovane è arrivato nella sala d’attesa e mi ha invitato ad accomodarmi presso gli uffici della divisione anticrimine appunto.
A quel punto mi hanno richiesto di identificarmi ed ho riconsegnato il mio Universal Pass (UP) ed ancora mi si risponde che è un documento non riconosciuto e io ribadisco che è l’unico documento della donna viva e che avrebbero dovuto essere a conoscenza visto i miei diversi invii PEC alla questura di reggio emilia.
Quindi chiedo di consultare il loro superiore, dopo pochi minuti arriva il facente funzione responsabile dell’anticrimine e ordina al subalterno di proseguire con la registrazione del documento (nonostante le difficoltà evidenti) il sottoposto continua.
A quel punto chiedo il motivo della convocazione e così comincia l’intervista. Comprendo a quel punto che si tratta di un’operazione avvenuta su di un mio conto corrente in essere nel 2021. Operazione per la quale io non ero responsabile (errore della mia filiale bancaria) che per altro mi aveva indotto a chiudere il conto per il fastidio procuratomi.
Non perdo occasione durante l’intervista di correggere il facente funzione, sul fatto che non era la Sig.ra COGNOME NOME presente ma che si trattava della donna viva tutto minuscolo.
Il facente funzione ogni volta che io interferivo con la loro procedura, facendo correzioni, decide di propormi di fare una premessa all’inizio e mi suggerisce lui stesso cosa scrivere.
Premesso che davanti a me si presenta la donna viva nome e cognome, in qualità di amministratore della finzione giuridica COGNOME NOME e dichiara quanto descritto di seguito .... (più o meno così).
Io centrata e calma (più volte) mi sono scusata per il disagio procurato e per aver portato via tempo alla loro normale procedura, ho precisato che come loro hanno una procedura, anche io da giurisdizione superiore “IUS NATURALE” alla loro Civil Low ho la mia procedura.
Ho fatto in modo di creare un’atmosfera simpatica, per rendere tutto più semplice e non ho esitato a chiedere un pò d’acqua visto che a conti fatti mi sono trattenuta circa 1h, 120 minuti.
Prima di chiudere, ho notificato loro la Declaration and Order, la Notifica ed Evidenza di disonore al Governo (che non hanno però voluto trattenere) ed anche l’Assoluta Verità IUS NATURALE.
Alla mia affermazione : Vi notifico ...., il facente funzione mi ha detto che io non potevo notificare ma consegnare e io ho ribadito che non si trattava di una consegna ma di una notifica, a quel punto, dopo l’ennesima consultazione con il suo superiore, hanno trovato il modo di inserirlo.
In conclusione dopo aver stampato la mia dichiarazione, mi sono presa il tempo per rileggere il tutto (non hanno potuto per loro procedura rilasciarmene copia) e poi ho apportato le mie modifiche ove necessario.
Ristampato il tutto con le mie nuove correzioni, alzando le mani al cielo, dice :
No la firma con la penna viola però no!!!
Ed io ribadisco se vuole il mio autografo è con la penna viola e la mia impronta rossa, donna viva non firma.
Dopo un breve consulto col superiore finalmente acconsentono a raccogliere la mia firma con IAM, donna viva (autografo tutto minuscolo) e agente autorizzato pro sé (autografo in alternato).
Ci siamo salutati e il facente funzione mi dice :
"Vede se veniva col passaporto era tutto molto più veloce.”
E io rispondo:
“IMMAGINO”
e sorrido saluto e me ne vado!
Ero sollevata da terra almeno 1 metro, la gioia era dentro me per essermi affermata. Ora la Questura di Reggio Emilia è a conoscenza al 100% ... direi : Missione compiuta !!!
mariastella