lo Sono claudia dei di vincenzo cicchese donna viva e libera, qui dichiaro e scrivo, in piena responsabilità, quanto è avvenuto e accaduto il giorno 12 luglio 2022 nella casa, della quale io sono custode dal 2OO2, che si trova in Terra ltalica Marche, in via Aldo Moro 12 a Pedaso (Fm).
Alle ore 7,30 uscita in giardino ho visto che erano schierati davanti alla casa le forze dell'ordine della polizia, carabinieri ed altri non identificabili.
SOPRUSI SU HOMO DA PARTE DEI CARABINIERI PEDASO
Subito mi sono avvicinata al cancello per parlare con loro chiedendo il motivo della loro presenza se avevano un mandato che giustificasse il loro arrivo.
Il comandante della stazione di Pedaso e quello di Fermo si sono avvicinati e mi hanno comunicato che, come programmato per ordine del Tribunale di Fermo, alle ore 10 avrebbero messo in atto Io sfratto forzoso, intimandomi fin da subito a lasciare la casa; hanno detto solamente che stavano aspettando altre persone si sono girati dandomi le spalle.
All'incirca mezzora dopo, sono arrivati I'avvocato Lanese,l'avvocato Anconetani, l'avvocato Marta Compagnucci, vice presidente dell'Istituto Vendite Giudiziarie (IVG) di Ancona e con loro altri delle forze dell'ordine.
Intanto uomini e donne vivi, erano arrivati a mio sostegno, li sentivo parlare con i facenti funzione , della preclusione, il pignoramento e l'annullamento per frode e riduzione in schiavitù da OPPT A1776 della CORPORAZIONE LTALY REPUBLIC OF e che loro stavano agendo in responsabilità illimitata e in abuso di potere su donna viva.
A tutti è stato vietato di avvicinarsi alla casa, impedendo persino il passaggio sul marciapiede. Agli inquilini del condominio l'accesso è stato consentito solo con l'esibizione dei documenti. Successivamente sono arrivati i fabbri che non potendo aprire la serratura del cancello di accesso al giardino, perché ostacolavo la loro operazione apponendo la mano sulla serratura rendendola rischiosa per me.
Sono scesi in garage e sentivo i rumori dello scasso della serratura. Nel frattempo sono arrivati i vigili del fuoco, i quali si sono avvicinati al giardino senza alcuna azione perché simultaneamente hanno messo in atto un vero e proprio blitz.
Sono entrati quattro poliziotti, due hanno scavalcato la siepe laterale dal lato nord e altri due hanno buttato giù la piccola recinzione in legno dal lato sud, potendo così entrare in casa e aprire la porta principale, lasciando libero I'accesso ai militari e agli avvocati che l'hanno invasa.
Ho visto il mio compagno Valerio Fiorentini che veniva trasportato con forza fuori casa da due poliziotti; poco dopo mia figlia Elena Maria veniva da me molto provata e scossa piangendo, supplicandomi di andare via perché il carabiniere le aveva detto che lei era maggiorenne e rischiava il carcere e che a me avebbero messo i ferri, che loro avevano un tempo per lo fratto comandato dal Tribunale di Fermo da rispettare.
Ci siamo guardate per un attimo, l'ho tranqulllizzata dicendole che a breve sarei uscita, due poliziotte I'hanno presa e accompagnata ( piangendo ) fuori casa. Rimasta sola, sempre circondata dalla polizia, sono riuscita a divincolarmi dalla loro presa e mi sono messa a cavalcioni sull'albero di ulivo in giardino, in contemporanea un poliziotto in borghese munito di telecamera si apprestava a fare la ripresa).
Ho urlato diverse volte che non potevano toccare una donna viva, loro indossavano tutti i guanti neri imbottiti, tipo antisommossa, mentre urlavo di lasciarmi il braccio di conseguenza ho reagito dandole un morso alla mano.
A seguito di questa azione si sono fermati e allontanati allargando il cerchjo attorno all'ulivo, in quel momento ho chiesto loro se erano a conoscenza delle quattro pregresse azioni forzose di sfratto nei miei confronti, che erano in forza e in abuso di autorità su donna viva disarmata, che avevo inviato via pec, dal novembre 2021, a tutti gli organi competenti il rigetto dell'esecuzione immobiliare e la chiusura del procedimento l'otto giugno con la procedura Oppt 1776.
Documenti mai confutati dai facenti funzione del Tribunale di Fermo, dall'IVG e dalla corporazione ltaly Republic of.
VESSAZIONI CONTINUE DA PARTE DEI CARABINIERI E POLIZIA
Subito dopo mi hanno presa in quattro, due donne e due uomini, tirandomi giù dall'albero. Sollevata mi hanno portato fuori dal portone condominiale e messa a terra distesa sul dorso. A quel punto ormai esausta dall'azione violenta e la pressione psicologica messa in atto su tutti noi, ho detto ai facenti funzione che mi circondavano e che mi guardavano dall'alto "qui nessuno ha vinto e nessuno ha perso", ho chiuso gli occhi sono rimasta distesa per un po'; quel poco è bastato per mettere in crisi tutti gli f.f..
Mi sono alzata molto piano, il tempo per riprendere energia e andare ad abbracciare mia figlia, valerio, gli uomini, le donne e i cani milla e kiki, anche ioro in fedele presenza.
Alle 12,30 circa chiedo ad una facente funzione della Digos in borghese di poter rientrare per prendere alcuni valori e dei documenti, mi risponde con voce dura e ferma che una volta uscita per la loro procedura è vietato rientrare in casa.
Ci siamo guardati per un attimo, mi dice di non muovermi da dove mi trovavo, lui rientra in casa, ritorna mi prende sottobraccio e mi accompagna dentro. Nella casa ho trovato gli avvocati dell'lVG seduti in salotto e tutte le stanze a soqquadro, cassetti e sportelli aperti come se ci fossero stati dei ladri.
L'avvocato Marta Compagnucci, vice presidente dell'Istituto Vendite Giudiziarie seduta al tavolo mi dice che l'inventario era toppo complesso da fare per Ia quantità degli oggetti da inventariare e mi chiede di poterlo chiudere senza ultimarlo.
Le chiedo di avere il verbale, lei risponde che me lo awebbe consegnato solo dopo averlo firmato.
Lo legge e scopro che mia figlia lo aveva firmato e che l'vvocato aveva annotato anche il suo numero di cellulare, ho deciso in queì momento di firmarlo per non lasciare lei sola.
Il verbale non mi è stato consegnato.
L'unico foglio scritto consegnato è stato il calendario dei giorni (sette) per sgombrare il tutto sempre in compagnia di un avvocato o carabiniere. Dopo vari tentativi sono riuscita a ottenere dall'avvvocato Marta Compagnucci ulteriori tre giorni.
Grazie agli uomini e donne vivi che hanno sostenuto tutto il tempo con Amore Coraggio e Autodeterminazione lo sfratto e lo sgombro di una dimora in custodia di donna viva e di tutto il popolo.
Questo è quanto ho vissuto ed è accaduto in verità, onore e trasparenza.
eternal essence embodied in donna viva claudia cicchese
SOPRUSI SU HOMO DA PARTE DEI CARABINIERI PEDASO
Testimonianza di Valerio Fiorentini
La mattina del 12 luglio mi sono aizato alle 6,45. Alle 7,00 ho aperto le serrande per fare uscire i cani e attraverso la siepe ho visto movimento e tra le foglie di alloro, ho intravisto un uomo con la fondina e la pistola.
Il messaggio era chiaro, la casa era circondata. Chiamo subito Claudia e le dico che sono già qui. Lei prontamente esce in giardino, mi affaccio e di fronte trovo un ufficiale dei Carabinieri, torre e due stelle (Tenente Colonnello), che mi dice: "Buongiorno architetto, oggi la casa va liberata". Facendo poi riferimento a Moresco luogo della mia residenza e altri particolar.
Mi sono reso conto che hanno un dossier su tutte le donne e gli uomini vivi che erano stati presenti ai quattro precedenti tentativi di sgombro. Ho avvisato telefonicamente gli uomini e le donne del popolo che I'azione di sfratto forzoso era già in atto.
Le forze dell'ordine presidiavano già dalle cinque della mattina tutto il perimetro della casa chiedendo i documenti a tutte le persone che entravano o uscivano dal portone principale o dal garage, con I'intento di garantire che la nostra casa fosse libera da terze persone.
Arriva il furgone degli operai addetti alle serrature, che sotto I'ordine del comandante dei Carabinieri di Fermo, il più alto in grado in campo, ordinava I'apertura del cancello del giardino.
Hanno iniziato a rimuovere le cerniere e sporgendomi sopra il cancello, con il telefono in ripresa video, ho detto loro che erano diffidati a proseguire in queila azione, intanto Claudia con la mano ostacolava il loro lavoro, proteggendo con Ia mano il cilindro, tanto da fare desistere nell'intento.
Il Comandante invitava con forza a continuare perché era il tribunale che lo comandava. Quando arriva il mezzo dei vigili del fuoco scatta il biitz dei poliziotti che sfondano da una parte e saltano la siepe dall'altra e aprendo la porta della casa in pochi secondi ci siamo trovati circondati.
Nel frattempo le donne e gli uomini vivi erano tenuti a distanza della casa anche dai militari in borghese, uno di loro ha filmato tutte le azioni.
Il Comandante dei Carabinieri di Fermo Gismondi Nicola ha diretto le operazioni in campo e rivolgendosi a me : "Architetto ora si esce", poi ha ordinato a due poliziotti di prendermi e portarmi fuori.
Cosi hanno fatto sollevandomi con energia mentre li diffidavo a non toccarmi perché quello che stavano facendo era un abuso di potere.
Nel mentre Elena Marla piange e sento che la minacciano, vedo Claudia a cavalcioni sull'olivo circondata da quattro poliziotti mentre il Comandante dei Carabinieri la minaccia che se non esce di casa le mettono ai ferri.
Portato fuori non mi è stato più possibile rientrare fino alla fine dell'azione che si è conclusa con la messa a terra di Claudia fuori del portone del condominio. Questo è quaìrto ho vissuto ed è accaduto in verità, onore e trasparenza.
eternal essence embodied in uomo vivo Valerio Fiorentini
SOPRUSI SU HOMO DA PARTE DEI CARABINIERI PEDASO
Testimonianza di Elena Maria Stella
lo Elena Maria Stella, figlia della donna viva claudia dei di vincenzo cicchese, sono qui a testimoniare quanto da me vissuto il giorno 12 Iuglio 2022 nella mia casa in via Aldo Moro,12 a Pedaso.
Quando mi sono svegliata ho trovato la casa circondata da molti agenti di diverse armi, Valerio e mia rnadre hanno dialogato con loro dal giardino per circa due ore. Alle ore 10:00 ci hanno minacciato di forzare la porta e mezz'ora dopo 4 agenti della polizia hanno scavalcato la recinzione del giardino e sono entrati.
Subito sono venuti contro di noi per portarci via di forza, riuscendo a portare fuori soltanto Valerio che diceva di non voler essere toccato perché non avevano autorità per farlo. Nel frattempo Claudia, mia madre, si è seduta a cavalcioni sull'albero di ulivo e io venivo afferrata per le braccia da una poliziotta e chiesi per tre volte di essere lasciata andare.
lntanto mia madre era circondata da 5 poliziotti che cercavano di portarla fuori ma lei, più volte, chiedeva urlando dì non essere toccata. lntanto la stessa poliziotta mi ha spinto dentro casa e ho chiesto di poter andare in bagno, mi hanno accompagnato due agenti donne che al ritorno in soggiorno mi hanno chiesto se volevo portarmi qualcosa per uscire dalla casa, poi mi hanno fatto bere e una volta seduta mi hanno circondato e hanno iniziato a minacciarmi dicendo che se non uscivo di mia spontanea volontà e non firmavo il verbale mi avrebbero arrestata e che se mia madre avesse ancora fatto resistenza l'avrebbero messa ai ferri.
Hanno contìnuato dicendo che avevo 19 anni e non potevo rovinarmi la vita cosi. Ero stata separata da mia madre ma su mia richiesta mi hanno fatto parlare pochi secondi con lei. Alla fine, dopo avermi detto insistentemente che se non lasciavo la casa spontaneamente firmando il verbale mi avrebbero arrestata.
Ho deciso di firmare il verbale che mi hanno mostrato ma che non mi hanno né letto né fatto leggere.
ln onore Elena Maria Stella.
A testimonianza:
- donna viva e iibera stefania acquaticci
- donna viva e libera maria rosa ferritta
- uomo vivo e libero giuliano pezzoli
- donna viva e libera anita morandin
- uomo vivo e libero andre acciarri
- uomo vivo e libero giovanni gasparroni
- donna viva e libera maria carla crosta
- uomo vivo e libero massimo gandolfi