Buona sera a tutti, un breve prologo: venerdì 2 settembre mi sono recata all'ufficio postale di San Giorgio di Nogaro (UD) a ritirare una raccomandata con la penna viola e il tampone rosso.
In tale data avevo comunicato soltanto la prima e la seconda PEC quindi ero purtroppo sprovvista di Universal Pass (UP), quindi ho ritirato la raccomandata mostrando purtroppo la finzione giuridica Carta di Identità (CI), ma chiedendo espressamente di autografare e sigillare le ricevute soltanto in cartaceo.
La facente funzione, gentile (di cui ahimè non conosco il nome ma rimedierò), non ha avuto nulla in contrario e quando ha visto il colore della penna e il tampone ha cominciato a farmi un sacco di domande con un atteggiamento tra il veramente interessato e il divertito.
Io ho risposto cordialmente e umilmente a tutte le sue curiosità con tranquillità e sicurezza. Il risultato finale è che ho compiutamente ritirato la raccomandata con la procedura UCC 1-308.
Arriviamo a sabato 1 ottobre quando mi sono recata nuovamente al medesimo ufficio postale di Poste Italiane SPA per ritirare una nuova raccomandata sempre con la penna viola e il tampone rosso.
In tale data avevo già comunicato anche le PEC per Universal Pass (UP) e la Dichiarazione e Notifica di Responsabilità Illimitata (DNRI).
La giornata non era cominciata nei migliori dei modi perché mi ero alzata con il mal di testa e pregavo di ritrovare quella signora tanto gentile per non dover rispiegare tutto da capo considerata l'indisposizione.
Arrivai in ufficio postale in orario per l'appuntamento. Venne chiamato il mio numero presso lo sportello di fronte alla sala d'attesa e scrutando la postazione della facente funzione mi dissi:
“No, oggi non ho avuto fortuna”.
Tutto si svolse in pochi secondi: avvicinandomi, la facente funzione, nell'atto di mostrarle il Qr code dell'appuntamento, non ho capito bene per quale strano motivo, mi indicò di recarmi nello sportello di fianco alla sala d'attesa dove aspettava, il cliente successivo, proprio quella signora che era stata tanto gentile.
Salutai cordialmente e chiesi di poter fare prima l'operazione più veloce, un versamento in conto corrente (procedimento completamente digitalizzato), per intanto preparare la penna viola, il tampone e l'Universal Pass infilato nell'avviso di ritiro piegato a metà.
Mi girai un istante e la sala d'attesa conteneva almeno una dozzina di persone. La signora gentile, appena finita la prima procedura, prese in mano l'avviso di ritiro con l'Universal Pass (UP) per iniziare la procedura di ritiro. Non appena ha visto l'Universal Pass (UP) mi ha guardato esclamando, con l'espressione che è solita del fanciullo con in mano un giocattolo apprezzato:
Ma tu sei la ragazza che firma con la penna viola e timbra con l'impronta rossa!.
E io risposi:
Si, signora, sono io.
Proseguì chiedendomi cosa fosse quella “tessera” che le avevo consegnato mentre rigirava su se stesso l'Universal Pass (UP) . Risposi con garbo, tranquillità e sicurezza :
Signora, quello che ha in mano è il mio documento di riconoscimento.
Al che lei disse:
Ah! Si, veramente carino. Aspetta che chiamo il direttore.
In quell'istante colta alla sprovvista rimasi bloccata chiedendomi cosa il facente funzione di Direttore avrebbe mai potuto dirmi, visti i nostri rapporti minimali e tesi. Si, perché avevo già avuto a che fare con quel facente funzione così autoritario, zelante, pedante ed estremamente rigido.
Lo vidi sbucare dal retro della postazione con un espressione, della quale avrei voluto tanto fare testimonianza video, che era del tutto inedita, tra l'estasiato e il “settimo cielo”. Mi disse:
Buongiorno signora. Lei l'altra volta mi ha incuriosito con le sue parole, si perché ho ascoltato mentre parlava con la collega. E mi ha talmente incuriosito che sono andato a spolverare i miei vecchi libri di giurisprudenza, si perché sono laureato in giurisprudenza, ed ho riscontrato che lei ha ragione, può tranquillamente firmare in colore viola e timbrare con l'impronta rossa.
e io, sbalordita, dissi;
Grazie direttore.
La signora gentile sommessamente chiese:
Ma cosa significa l'impronta rossa?
e il direttore continuò:
E' come aver firmato davanti al notaio.
Io aggiunsi:
Si, è un sigillo come quello che veniva apposto sulle bolle papali, la differenza è che al posto della cera lacca e dell'anello io uso l'inchiostro rosso e la mia impronta digitale.
e aggiunsi:
Grazie direttore.
Quindi si rivolse alla sua collega dicendo:
Tranquilla che quel documento Universal Pass (UP) è valido a tutti gli effetti e lo puoi accettare.
Il direttore infine disse con mia enorme sorpresa:
Mi sono anche permesso di raccogliere tutte le informazioni e i dati in mio possesso sull'argomento e li ho trasmessi sulla chat privata che raggruppa tutti i direttori d'ufficio postale, sono a disposizione, in modo che chi come lei si presenta per una qualsiasi operazione possa operare tranquillamente.
Io totalmente stupita e senza parole, a mani giunte, dissi:
Grazie direttore per aver fatto consuetudine.
Nel mentre il facente funzione direttore si indirizzò verso il retro della postazione da dove era venuto. Proseguii l'operazione con la signora gentile e, non concentrata a causa dell'interessante e inconsueta conversazione con il direttore, misi via in anticipo la penna e il tampone. Così la signora gentile, con fare benevolo, mi disse:
Non mettere via, per favore, la penna e il timbro che devi firmare anche la nostra ricevuta.
Così, tra l'imbarazzato e il mortificato, tirai nuovamente fuori il tutto dalla borsa e conclusi le operazioni. Accertatami che fosse tutto in ordine salutai cordialmente la signora gentile e mi recai all'uscita...
Non so cosa ho fatto, non so come l'ho fatto, non so se l'ho fatto nella maniera migliore o conforme, ma credo fermamente che sia una cosa positiva per tutti gli autodeterminati e non solo.
Utilizzate i vostri Universal Pass (UP), utilizzateli sempre, utilizzateli ovunque e con chiunque, utilizzateli con garbo tranquillità serenità gioia e sicurezza, non abbiate paura.
Vivit homo in mens, anima et spiritus.
samanta bianchini
IAM-sb-11151984