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libertàQuesta mattina, 6/12/2022, mi sono recato presso la sezione comunale AVIS di Susa (TO) per effettuare la mia 90° donazione di sangue e, per la prima volta, senza mascherina (con l'intento, forse sbagliando, di testare il mio FREE PASS, (compilato appena 3 settimane fa).

Appena sono entrato, nessuno mi ha detto nulla (e tutti indossavano la mascherina), e la cosa mi ha fatto sorridere un pò, perchè avevo già ascoltato altre esperienze di uomini e donne vive che entrati in un luogo sembravano invisibili.

SENZA MASCHERINA NEL CENTRO AVIS DI SUSA

Comunque compilo il questionario e la privacy che vengono consegnati prima della donazione e vengo chiamato da una giovane dottoressa per il test emacromico. Appena mi vede mi invita ad infilarmi una mascherina e io gli dico che sono esente. Lei mi fa accomodare e mi chiede perchè ero esente.

E lì preso un pò dal panico gli rispondo che come uomo libero (invece che vivo) ho negato il mio consenso all'utilizzo della mascherina.

Lei lo ripete ad un suo collega, anch'esso molto giovane, che si era avvicinato per preparare la sacca per un'altro donatore, e mi risponde che non può farmi donare senza la mascherina in quanto in qualunque struttura sanitaria è obbligatorio l'uso delle mascherine.

Io mi alzo rispodendogli che sono d'accordo, mentre mi ribolliva il sangue dalla rabbia, indosso la giacca per andarmene e avendo nella tasca il mio FREE PASS e la Dichiarazione e Notifica di Responsabilità Illimitata (DNRI), decido di richiamarla dicendole che volevo solo farle vedere la mia esenzione. Lei prende i documenti, li esamina e mi chiede se durante la "pandemia" ho fatto donazioni e se le ho fatte senza mascherina.

Dopo che gli ho risposto che avevo donato ma con la mascherina, allora porta i miei documenti a vedere ai suoi colleghi e dopo un breve concilliabolo, ritorna dicendomi che quei documenti non sono riconosciuti dall'AVIS e di scrivere all'AVIS nazionale che in questo periodo sta rispondendo a tutti (interessante, non è vero ?).

Io gli rispondo che 3 settimane fa avevo già mandato una pec all'AVIS comunale, provinciale e nazionale (quella che ho fatto con il corpo PEC per la convalida del FREE PASS) ma che nessuno mi aveva risposto.

Lei scusandosi mi dice di riprovare, ribadendo che l'AVIS nazionale sta rispondendo a tutti, e poi gentilmente mi accompagna alla porta. E così termina la mia carriera di donatore di sangue.

uomo vivo e libero walter ravetto IAM-wr-05121967